Il Ponte delle Catene è un ponte sospeso che attraversa il Danubio, collegando le due parti della città, Buda e Pest. Progettato dall’ingegnere inglese William Tierney Clark, è stato il primo ponte permanente sul Danubio in Ungheria ed è stato inaugurato nel 1849, dopo la Rivoluzione ungherese del 1848.
Il ponte fu fortemente voluto e finanziato dal commerciante greco Georgios Sinas, il quale aveva notevoli interessi finanziari affinché le due parti della città venissero collegate, così da favorire traffici commerciali. Il ponte fu progettato in sezioni e spedito dal Regno Unito in Ungheria per l’assemblamento finale.
Agli inizi del Novecento alcuni lavori di rinforzo alla struttura in ghisa resero il ponte ancor più solido. Ma non bastò: durante la seconda guerra mondiale, la struttura fu fatta saltare in aria il 18 gennaio 1945 dai tedeschi in ritirata durante l’assedio di Budapest, tanto che rimasero in piedi soltanto le torri. È stato però prontamente ricostruito e riaprì i battenti già nel 1949.
Sul lato di Pest, il ponte si imbocca in Piazza Széchenyi, vicino al Palazzo Gresham e all’Accademia Ungherese delle Scienze, mentre sul lato di Buda il ponte incrocia Piazza Adam Clark, vicino all’estremità inferiore della Funicolare che porta al Castello di Buda. Il ponte altro non è che una versione più grande del ponte realizzato sul Tamigi, dallo stesso ingegnere inglese, nella cittadina di Marlow.
Il ponte porta ufficialmente il nome del Conte István Széchenyi, uno dei principali sostenitori della sua costruzione, ma è più comunemente conosciuto come Ponte delle Catene. Al momento della sua costruzione, è stato considerato come una delle meraviglie ingegneristiche del mondo moderno. Il Ponte delle catene rappresenta per Budapest quello che il ponte di Brooklyn rappresenta per New York.
Una targa sul lato di Pest ricorda degli unici due ponti sopravvissuti alla seconda guerra mondiale progettati da William Tierney Clark: il ponte delle Catene e appunto il ponte a Marlow sul Tamigi.
Il Ponte delle Catene, realizzato in ghisa, è divenuto il simbolo del progresso di Budapest e motivo di orgoglio nazionale, grazie proprio alla sua magnificenza e solidità. Due imponenti e neoclassici pilastri equidistanti dalle due sponde sorreggono la struttura, che ha il suo punto più alto nella campata centrale lunga oltre 200 metri.
I leoni alla base di ciascuno dei pilastri furono scolpiti in pietra dallo scultore János Marschalkó. Essi sono visivamente simili ai famosi leoni di bronzo di Trafalgar Square a Londra, che furono però realizzati soltanto qualche anno dopo. Ad una seconda osservazione, i leoni appaiono infatti più piccoli e hanno dettagli particolari, come ad esempio la mancanza delle lingue.
Vi consigliamo di programmare una camminata sul Ponte delle Catene la sera quando il ponte è illuminato e la città si rispecchia nel Danubio, specialmente il Parlamento.
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